giovedì 16 aprile 2015

FUOCO ETERICO



A  RUDOLF STEINER E MASSIMO SCALIGERO
      MAESTRI SOLARI



FUOCO ETERICO


DESERTO ESTREMO INFINE ACCOLSE L’UOMO E LO RESE LIBERO DAL BENE.
LA LIBERTA’ MODERNA DIVENNE ATTITUDINE SPONTANEA AL MALE.

IL PENSIERO SORSE CHIARO E DEFINITO E  NETTO MA ARIDO E PROSAICO.
TACQUE OGNI DIVINA VOCE QUALE ECO DEL SUSSURRIO DI DEI.

 SI SPENSE OGNI PERCEZIONE DELLA SUPREMA VIRTU’ CHE TUTTO RISANA E LAVA.
TENEBRE FITTE ACCOLSERO IL SILENZIO IN CUI SOLO I CONCETTI LAMPEGGIANO.

NEL DESERTO MUTO E OSTILE RIMASERO SOLO I PENSIERI A SOSTENERE L’UOMO.
ED I PENSIERI SEPPERO SOLO MISURARE LA MINERALITA’ DEL GELO.

PRECISI E NETTI E NITIDI SEPPERO INDAGARE IL PESO DELLA MORTE.
SEZIONANDO CADAVERI E DOLORE NACQUE LA SCIENZA DAL DEMONIO.

POTEVA NON ESSERE COSI’. POTEVA LA BELTA’ ESSERE MANTENUTA E AMATA.
POTEVA IL PENSIERO MINERALE MANTENERE IL RICORDO DEGLI DEI.

L’ESTREMA SOLITUDINE IDEANTE AVREBBE DOVUTO MANTENERSI ALATA.
AVREBBE POTUTO SALVARE IL RICORDO IGNEO DEI CIELI E DELLE VETTE SACRE.

IL RICORDO DELLA VITA AVREBBE  RISANATO LA PRESENZA DELLA MORTE.
AVREBBE LAVATO IL FETORE DELLA PIETRA INFERNALE NEI CERVELLI ACUTI.

 FURONO I TEOLOGI A PERPETRARE IL DANNO
 MENTRE  RAGGELATI INVEIVANO CONTRO IL DIO SOLARE.

FURONO I SEDIMENTI CADAVERICI  DELLA CIVILTA’ SEMITA
CHE  -ODIANDO FOLLEMENTE-  SEPPELLIRONO LA VISIONE DEI NUMI ETERICI.

IL DIO SOLARE ANNUNCIATO NEI MISTERI E NEI MISTERI AMATO
FU RAGGELATO E  COPERTO DA MASSE STERMINATE DI ABRAMITICI SERMONI.

UN MONDO NUOVO DOVEVA SORGERE
UN MONDO IN CUI LA MANTENUTA VEGGENZA AVREBBE  PERCORSO LE VIE DEL SOLE.

UN MONDO IN CUI L’INTELLETTO CELESTE SAREBBE STATO COLTIVATO
E MANTENUTO E AMATO E CONSIDERATO IL SOMMO BENE DI CUI FRUIRE.

E INVECE PREVALSERO I CEREBRALIZZATI NELL’ISTERIA TEOLOGICA.
PREVALSE IL FURORE DELLE PLEBI RESE ISTERICHE DA UNA FALSA BONTA’.

IL SACRIFICIO SOLARE  AVVENNE E IMMISE IL SUPREMO VALORE
NEGLI UOMINI,NEL CUORE E NELLE ANIME,NEL MONDO E FRA LE STELLE.

AVVENNE  E ILLUMINO’ IL PARALLELO TELLURIZZARSI  DELLE RAZIONALITA’.
AVVENNE E RISCHIARO’ -SOLVENDO- L’ESTREMA ROCCIA D’ODIO NEI PENSIERI.

AVVENNE ED APRI’ AI CUORI LE VIE DEL SACRO AMORE.
MENTRE CONCESSE LA POSSIBILITA’ DI  RITORNARE DEI NEL MISTERO DEL PURO ORO.

MA LE LITANIE DEI FOLLI COPRIRONO OGNI NUOVO ALTARE.
NEMICI DELLA DIVINA BELTA’ SPORCARONO GLI ANELITI E L’ALI DELLA GLORIA.

SOLFURE E  FANGOSE TONACHE PARLANDO DAGLI ABISSI ABBASSARONO TUTTI I CIELI.
L’ISTERIA DEL PRURIGINOSO RECITARE UNA DIVINITA’ MAI  CONQUISTATA:  DILAGO’.

AGOSTINO E AMROGIO,COSTANTINO E TEODOSIO ERESSERO LE MILLENARIE TENEBRE.
LA LORO COLPA ANCORA NON SI ESTINGUE,SEPPURE INCRINATA GIACE TRAFITTA.

TUTTA LA BELTA’ VENNE  CANCELLATA  E ODIATA GIACQUE LA SUA VESTE DI MARMI ECCELSI.
MUTILATE LE FORME SCOLPITE DALLA VEGGEZZA NEI TRONI DI ALABASTRO E ORO.

LE ANIME DEI MOLTI EBBERO L’AMORE ATTINTO INTERIORMENTE NEI CIELI INTERIORI.
MA LA GELIDA MORTE INTELLETTIVA DEI POCHI ADDOTTORATI EBBE IL DOMINIO.

DA ABISSI STERMINATI DI FOLLIA UNA VANITOSA PERFIDIA RAZIONALE
EBBE IL DOMINIO POLITICO DEI REGNI E L’APPARENZA DI UNA SANTITA’ MAI REALIZZATA.

INFINE LE ANIME PERSERO IL DIVINO CUI I CIELI INTERIORI CONDUCEVANO.
POTENZIATA LA VITA DEI PENSIERI SPENSE OGNI ECO SOVRUMANA NEL SENTIRE  ANIMICO.

NACQUE IL MODERNO UOMO OCCIDENTALE CHE IMMERSO NEI PENSIERI VAGA INARIDITO.
SPENTO IL LUCRORE MISTICO DELLE ANIME ANTICHE : SOLO IL DESERTO ACCOLSE L’IDEARE.

IL VELENO ACCUMULATO DAI POCHI RAZIOCINANTI MEDIEVALI :
RIVERSO’ TUTTO IL PUTRIDUME CHE AVEVA  ATTINTO NEI SECOLI DI GELO.

SORSE IL MODERNO PENSARE NITIDO E  PRECISO MA AVVOLTO DAGLI INCUBI DEI TETRI.
RIVIDE LA BELLEZZA MA NON EBBE  IL POTERE DI CONCEPIRNE LA VEGGENZA.

LE VIE DEL SOVRAMONDO NON  DOVEVANO ESSERE PRECLUSE
MENTRE SI INTERIORIZZAVA LA  POTENZA DEL PERCORRERLE.

IL PENSIERO MODERNO SI SAREBBE SVEGLIATO NEL RICORDO DELLA BELTA’ PERDUTA                              SE  LA VEGGENZA GRECO-ROMANA FOSSE SOPRAVVISSUTA ALL’ODIO DEGLI ISTERICI.

LE RIMPIANTE MUSE FURONO AMATE MA NON PIU’ CONSIDERATE REALI NEL DIVINO.
RINASCIMENTO E ILLUMINISMO E  SCIENTISMO OTTOCENTESCO NACQUERO MORTI.

DALLA MORTE DELLE ANIME MISTICHE RISORSE IL PENSARE NETTO E PRECISO
MA AVVOLTO NELLA CERTEZZA OSCURA CHE IL VIVENTE FOSSE SOLO LA MATERIA.

IMPOSSIBILE CONCEPIRE COME REALE E SERIA LA VEGGENZA DEGLI ANTICHI.
IMPOSSIBILE SUPPORE IL DIVINO REALE TANTO QUANTO LA MATERIA FISICA.

PERTANTO LA VIVENTE BELTA’ DIVENNE PICCOLA SOGGETTIVA FUTILITA’ INCONSISTENTE.
SI IMPOSE  LA POTENZA CHE -CIECA E OTTUSA- COMUNQUE MECCANICAMENTE SI MUOVE.

LE MACCHINE SI MOSSERO NEL GELO E NEL LIVORE CHE ODIA OGNI VIVENTE AMORE.
NULLA NEL PENSARE UMANO ARGINO’ L’ODIO MINERALE DELLA SCIENTIFICA VACUITA’.

MA NELL’ESTREMO DESERTO IN CUI OGNI VITA MORALE E’ SPENTA DAL POTERE DEI MOTORI
TUTTE LE DIVINE MUSE SONO FLUITE NEL  PENSARE CHE SI MUOVE  QUANDO L’UOMO PENSA.

QUEL DIVINO MUOVERSI DELL’IDEA IN UOMO E’ UNA PERENNE FOLGORE VIVENTE
CHE SE CONTEMPLATA LIBERA LE MUSE DEL SOLARE AMORE CHE SORREGGE IL MONDO.

REALE E OGGETTIVO POTERE MORALE -INTERNO AL PENSARE-  CHE E’ UNA FORZA CONCRETA E SOMMA.
PIU’ REALE DEL MONDO FISICO SU CUI  –MUTILANDOSI-  DEVOTAMENTE INVESTIGA.

IL FUOCO DEI PENSIERI ATTENDE IL PROMETEO LEGITTIMO CHE ORA VIVE NELL’IO
SACRO ACUME CHE INVESTIGHI LA SOVRUMANITA’ DEL PROPRIO POTERE DEL PENSARE.

IL DIO SOLARE E’ DISCESO NELL’IO E ATTENDE DI REALIZZARSI NEL SUO MEDITARE UMANO.
FONTE OGGETTIVA NON DI OPINIONI MA DI REALI POTENZE MORALI E  SOVRUMANE.

ALBA DEL NUOVO ORO NEI SACRI MISTERI PALESI DELL’IO CHE PENSA NEL SOLARE.

FUOCO ETERICO.


HELIOS FK AZIONE SOLARE





Nota :
RUDOLF STEINER  :  “LE NECESSITA’ DELLA CONOSCENZA PER IL PRESENTE E PER L’AVVENIRE” (Editrice Antrpoposofica-milano- 2003)

Pag 105/106  :  “Con l’aiuto della Gnosi,con l’aiuto della preparazione per mezzo dei tesori di Saggezza che erano stati trasmessi dall’antico Paganesimo,sarebbe stato possibile avvicinarsi  a quel che era stato il mistero del Golgota. Però non lo si fece.
In effetti si dichiarò eresia tutto ciò che avrebbe potuto portare alla comprensione  [veggente]  del mistero del Golgota; si cercò più o meno di mettere in formule triviali ciò che mai si può esprime re in tali formule,ciò  che si poteva afferrare soltanto  con i più alti contenuti della saggezza.”







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